1912: Giovanni Pascoli è morto e un treno parte da Bologna per le sue esequie con studenti, autorità e parenti, tra cui la sorella Maria, chiamata Mariù. Il viaggio riflette il lutto del paese, dove persone di tutte le classi sociali rendono omaggio al poeta. Attraverso i ricordi di Mariù, conosciamo la vita di Giovanni: l’assassinio del padre, la giovinezza segnata dalla povertà, l’impegno politico e il rapporto complicato con Giosuè Carducci. Nonostante difficoltà personali e politiche, si laurea e riabbraccia le sorelle dopo anni. Vivono insieme, ma le dinamiche familiari sono tese: Ida, più indipendente, lascia il fratello per cercare una vita propria. Giovanni, famoso ma infelice, si ritira con Mariù a Castelvecchio, dove il treno che lo porta alla sepoltura attraversa uno spazio surreale, con apparizioni misteriose, come nelle sue poesie.
La vita, la musica e l’eredità di uno degli autori più singolari della canzone italiana: attraverso testimonianze, interviste e materiali d’archivio prende forma il ritratto di una voce libera e irriverente, capace di raccontare un Paese in trasformazione con testi taglienti e popolari. Dalla gavetta nei locali di Roma all’exploit di Sanremo ’78 — frac e papillon candido sulla maglietta a righe — il film segue l’ascesa di chi ha mescolato rock, pop e una vena sperimentale, consegnando inni generazionali come Gianna e Ma il cielo è sempre più blu. Non mancano le ombre: la fragilità privata e la morte improvvisa a soli trent’anni. Un viaggio nell’ironia, nella lucidità e nel segno indelebile di una genialità che ancora risuona.
Così vicine e così lontane… le cime dei Balcani distano poche centinaia di chilometri dalle Alpi, ma sono il cuore di una realtà umana e ambientale molto diversa da quella alpina, un luogo punteggiato da piccoli paesi dove, accanto ai minareti delle moschee musulmane, sorgono i campanili delle chiese cattoliche e le cupole di quelle ortodosse, e dove l’Europa acquista colori e sapori d’oriente. Enrico Mosetti, Guida Alpina e scialpinista, decide di trasformare in realtà un sogno a lungo cullato: realizzare la prima traversata con gli sci del massiccio dello Sharr o Scardus, al confine tra Kosovo e Macedonia. Con lui la sciatrice, fotografa e filmamaker Elisa Bessega, lo snowboarder Matteo Sarto e Lorenzo Barutta, anch’egli amante delle discese con la tavola oltre che esperto filmmaker.